DAL PASSATO
Le curiosità su Bob Marley, dal calcio alla musica, a 42 anni dalla sua morte
Robert Nesta Marley, in arte Bob Marley, è nato a Nine Mile, in Giamaica, il 6 febbraio 1945 da padre britannico, Norval Sinclair Marley (1885-1955) e madre giamaicana, Cedella Booker.
La sua carriera musicale iniziò nel 1961 con il singolo 'Judge No': questa canzone, anche se molto innovativa, non ebbe grande successo. Tre anni dopo, Bob decise di formare con Bunny Livingston e Peter Tosh la band "The Wailers", con cui suonò ovunque in giro per il mondo, diventando un'icona della musica reggae e non solo.
Un artista che è diventato simbolo di uno stile di vita ben preciso, morto troppo presto, a 36 anni, a causa di un melanoma al piede destro. Ecco alcune curiosità sull'indimenticabile Bob Marley.
42 anni fa moriva Bob Marley
Robert Nesta Marley, in arte Bob Marley, è nato a Nine Mile, in Giamaica, il 6 febbraio 1945 da padre britannico e madre giamaicana. La sua carriera iniziò nel 1961 con il singolo 'Judge No': questa canzone, anche se molto innovativa, non ebbe grande successo. Tre anni dopo, Bob decise di formare con Bunny Livingston e Peter Tosh la band "The Wailers", con cui suonò ovunque in giro per il mondo, diventando un'icona della musica reggae e non solo. Un artista simbolo di uno stile di vita ben preciso, morto però troppo presto, a 36 anni, l'11 maggio 1981, a causa di un melanoma al piede destro.
Da giovane Bob Marley sapeva leggere la mano
Che ci crediate o no, da giovane Bob Marley aveva affinato le tecniche di divinazione e di chiromanzia. Tuttavia, quando si rese conto delle sue capacità, ne fu spaventato. Si dice che l'ultima predizione di Marley fosse relativa alla sua carriera artistica: il musicista infatti predisse che il suo destino sarebbe stato quello di diventare un cantante e da quel momento si rifiutò di leggere la mano per il resto della sua vita.
Bob Marley era amico di Bruce Springsteen
Bruce Springsteen e Bob Marley si conoscevano molto bene: il cantante giamaicano infatti aveva aperto alcuni concerti del collega statunitense. Una sera, nel 1975, Springsteen decise di andare a trovare Bob dopo una sua esibizione a New York. Il Boss dichiarò in seguito che l'incontro fu molto strano e che non aveva capito assolutamente nulla di quello che l'amico gli disse: nel camerino di Bob c'era infatti una fitta nebbia (immaginate da cosa derivava)!
Nel 1976 Bob Marley è scampato ad un attentato
Nel dicembre 1976, tre giorni prima di "Smile Jamaica", un concerto organizzato dal primo ministro della Giamaica per alleggerire le tensioni tra i gruppi politici nel Paese, Bob, la moglie Rita e il manager Don Taylor subirono un attacco da parte di un gruppo armato composto da ignoti nella residenza di Marley. Il cantautore fu colpito da due proiettili: uno al petto e l’altro a un braccio, ma fortunatamente non ci furono morti.
Bob Marley era un grandissimo appassionato di calcio
Nella vita di Bob Marley non c'era solo la musica. Il cantautore infatti amava giocare a calcio ed era un grandissimo fan del calciatore Osvaldo Ardiles. Quando Ardiles giocava con il Tottenham, spesso Marley era presente allo stadio a sostenere gli Spurs. Proprio giocando a calcio, il musicista scoprì casualmente la malattia che lo condusse alla morte, dopo aver notato una semplice ferita al piede che rappresentava in realtà un sintomo del tumore.
Marley donò i diritti di 'No Woman, No Cry' ad un suo amico
'No Woman, No Cry' è una delle canzoni più celebri di Bob Marley. I diritti d'autore di questa canzone, tuttavia, non appartenevano al cantante giamaicano, ma furono intestati a Vincent Ford, amico di infanzia di Marley e proprietario di una mensa a Trenchtown, il ghetto di Kingston. Il locale di Ford era sul punto di fallire e i guadagni derivanti da 'No Woman, No Cry' permisero a questo luogo di ristoro di sopravvivere. Tutto grazie al Re del Reggae.
Redemption Song è il suo testamento spirituale
Quando scrisse questa indimenticabile canzone, all'incirca nel 1979, a Marley era già stato diagnosticato il cancro che lo avrebbe condotto alla morte e lui era già consapevole del suo destino. Il testo di questa splendida canzone può essere interpretato infatti come il testamento artistico e spirituale dell'eterno Bob, come ha ipotizzato anche la moglie Rita Marley.
Classifiche
23/04/2024
Nel 2008, "Rolling Stone" ha compilato la lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi.
A redigere questa classifica, ormai 15 anni fa, sono state 180 persone: tra queste, diversi musicisti (per esempio Bruce Springsteen, Rod Stewart, Justin Timberlake, George Michael, Keith Richards), giornalisti ed esperti di musica.
Il primo gennaio 2023, tuttavia, "Rolling Stone" ha pubblicato un aggiornamento della classifica che ha rivoluzionato la lista, specialmente per quanto riguarda la Top Ten. Come ci ha tenuto a sottolineare la nota rivista statunitense, questa classifica non prende in considerazione esclusivamente le capacità tecniche e vocali (non è una lista delle migliori voci di tutti i tempi), ma anche l'originalità del timbro vocale, il catalogo discografico, la capacità di scrittura e l'eredità musicale dei cantanti in questione. Ecco le prime 20 posizioni.
Curiosità
21/04/2024
Il mondo della musica è ricco di leggende, presunti segreti, aneddoti e storie poche conosciute: alcuni racconti sono veri, altri totalmente inventati, frutto della fantasia o di qualche ipotesi mai verificata.
Si tratta di leggende metropolitane, per le quali non c'è alcuna fonte certa. Tra le leggende più interessanti, spicca quella relativa ai musicisti e cantanti che, in passato, potrebbero essere morti per poi essere stati sostituiti da un sosia.
I sostenitori di questa teoria citano anche alcune prove derivanti, secondo loro, da differenze estetiche o da tracce subliminali lasciate negli album e nei brani: ecco cinque dei casi più celebri di cantanti presumibilmente morti e sostituiti.