DAL PASSATO

78 anni fa nasceva Bob Marley: cinque curiosità sull'indimenticabile cantautore giamaicano 

Robert Nesta Marley, in arte Bob Marley, è nato a Nine Mile, in Giamaica, il 6 febbraio 1945 da padre britannico, Norval Sinclair Marley (1885-1955) e madre giamaicana, Cedella Booker.

La sua carriera musicale iniziò nel 1961 con il singolo Judge No: questa canzone, anche se molto innovativa, non ebbe grande successo. Tre anni dopo, Bob decise di formare con Bunny LivingstonPeter Tosh la band "The Wailers", con cui suonò ovunque in giro per il mondo, diventando un'icona della musica reggae e non solo.

Un artista che è diventato simbolo di uno stile di vita ben preciso, morto troppo presto, a 36 anni, a causa di un melanoma al piede destro. Ecco alcune curiosità sull'indimenticabile Bob Marley

Ueli Frey, Wikimedia
77 anni fa nasceva Bob Marley
Robert Nesta Marley, in arte Bob Marley, è nato a Nine Mile, in Giamaica, il 6 febbraio 1945 da padre britannico, Norval Sinclair Marley (1885-1955) e madre giamaicana, Cedella Booker. La sua carriera musicale iniziò nel 1961 con il singolo Judge No: questa canzone, anche se molto innovativa, non ebbe grande successo. Tre anni dopo, Bob decise di formare con Bunny Livingston e Peter Tosh la band "The Wailers", con cui suonò ovunque in giro per il mondo, diventando un'icona della musica reggae e non solo. Marley è stato un artista unico, simbolo di uno stile di vita ben preciso, purtroppo morto troppo presto, a 36 anni, a causa di un melanoma al piede destro. Ecco alcune curiosità sull'indimenticabile Bob Marley.
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Da giovane sapeva leggere la mano
Che ci crediate o no, da giovane Bob Marley aveva affinato le tecniche di divinazione e di chiromanzia. Tuttavia, quando si rese conto delle sue capacità, ne fu spaventato. Si dice che l'ultima predizione di Marley fosse relativa alla sua carriera artistica: il musicista infatti predisse che il suo destino sarebbe stato quello di diventare un cantante e da quel momento si rifiutò di leggere la mano per il resto della sua vita. 
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Era un grandissimo appassionato di calcio
Nella vita di Bob Marley non c'era solo la musica. Il cantautore infatti amava giocare a calcio ed era un grandissimo fan del calciatore Osvaldo Ardiles. Quando Ardiles giocava con il Tottenham, spesso Marley era presente allo stadio a sostenere gli Spurs. Proprio giocando a calcio, il musicista scoprì casualmente la malattia che lo condusse alla morte, dopo aver notato una semplice ferita al piede che rappresentava un sintomo del tumore. 
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Era amico di Bruce Springsteen  
Bruce Springsteen e Bob Marley si conoscevano molto bene: il cantante giamaicano infatti aveva aperto alcuni concerti del collega statunitense. Una sera, nel 1975, Springsteen decise di andare a trovare Bob dopo una sua esibizione a New York. Il Boss dichiarò in seguito che l'incontro fu molto strano e che non aveva capito assolutamente nulla di quello che l'amico gli disse: nel camerino di Bob c'era infatti una fitta nebbia (immaginate da cosa derivava)!
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Marley donò No Woman, No Cry ad un suo amico
No Woman, No Cry è una delle canzoni più celebri di Bob Marley. I diritti d'autore di questa canzone, tuttavia, non appartenevano al cantante giamaicano, ma furono intestati a Vincent Ford, amico di infanzia di Marley e proprietario di una mensa a Trenchtown, il ghetto di Kingston. Il locale di Ford era sul punto di fallire e i guadagni derivanti da No Woman, No Cry permisero a questo luogo di ristoro di sopravvivere. Tutto grazie al Re del Reggae. 
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Redemption Song è il suo testamento spirituale 
Quando scrisse questa indimenticabile canzone, all'incirca nel 1979, a Marley era già stato diagnosticato il cancro che lo avrebbe condotto alla morte e lui era già consapevole del suo destino. Il testo di questa splendida canzone può essere interpretato infatti come il testamento artistico e spirituale dell'eterno Bob, come ha ipotizzato anche la moglie Rita Marley. 
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