DAL PASSATO
John Bonham: le curiosità che forse non conosci sullo storico batterista dei Led Zeppelin
John Henry Bonham, conosciuto anche come Bonzo, è considerato uno dei più grandi e influenti batteristi della storia della musica rock per il suo stile unico e travolgente di suonare.
La sua arte ha contributo a rendere unico il sound dei Led Zeppelin: in ognuno dei nove album della discografia della band è riscontrabile il talento e lo stile inconfondibile del suo batterista.
John Bonham è nato il 31 maggio 1948 e oggi avrebbe compiuto 75 anni. Purtroppo, Bonham è morto a soli 31 anni il 25 settembre 1980 soffocato dal suo stesso vomito dopo aver abusato di sostanze alcoliche.
John Bonham avrebbe compiuto oggi 75 anni
John Henry Bonham, conosciuto anche come Bonzo, è considerato uno dei più grandi e influenti batteristi della storia della musica rock per il suo stile unico e travolgente di suonare. La sua arte ha contributo a rendere unico il sound dei Led Zeppelin: in ognuno dei nove album della discografia della band è riscontrabile il talento e lo stile inconfondibile del suo batterista. John Bonham è nato il 31 maggio 1948 e oggi avrebbe compiuto 75 anni. Purtroppo, Bonham è morto a soli 31 anni il 25 settembre 1980 soffocato dal suo stesso vomito dopo aver abusato di sostanze alcoliche.
Dina Regine, Wikimedia Commons
John Bonham è stato eletto miglior batterista di tutti i tempi da Rolling Stone
Nel 2011, a seguito di un sondaggio condotto tra i lettori, 'Rolling Stone Magazine' lo ha insignito del titolo di “miglior batterista di tutti i tempi”, collocandolo al primo posto nella classifica Best drummers of all time.
Il "troppo rumore" di John Bonham
Bonham dovette affrontare parecchie complicazioni nella sua iniziale carriera da batterista, dato che veniva inevitabilmente considerato come troppo rumoroso e per un periodo i locali della sua zona giunsero addirittura a non far suonare “gruppi che avessero John Bonham alla batteria”.
L'inizio della carriera e l'alcolismo
Bonham sviluppo in brevissimo tempo, già nel corso dei primi viaggi coi Led Zeppelin, una fortissima dipendenza dagli alcolici, con risvolti a cavallo tra tragico e comico: i roadies e gli stessi membri del gruppo raccontano che, una volta ubriaco, il batterista era preda di violenti cambiamenti di personalità al punto da guadagnarsi il soprannome di 'The Beast'.
Di Ebbskihare - http://en.wikipedia.org/wiki/Image:Sept07.JPG, Pubblico dominio, https://commons.wik
La sua passione per i motori
Amava molto le auto e le moto: il suo garage poteva vantare decine di pezzi unici o rari, acquistati in giro per l’America e l’Inghilterra durante i tour del gruppo.
La morte di Bonham fu la fine dei Led Zeppelin
Alla morte di John fu messa senza appello la parola fine all’esperienza dei Led Zeppelin con questo eloquente comunicato stampa: “Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro amico e il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci hanno portato a decidere – in piena armonia tra noi ed il nostro manager – che non possiamo più continuare così come eravamo”.
La sua versione di "Beware my love"
Il batterista ha suonato in una versione di "Beware my love" dei Wings, rimasta inedita fino al 2014. Bonham ha partecipato a una prima demo della canzone, che ha ricevuto il rilascio ufficiale solo quando McCartney ha raccolto alcune rarità per il disco bonus della ristampa ampliata dell’album nel 2014.
La morte del genio
In data 25 settembre 1980, la band stava pensando a un ritorno sul palco dopo una piccola pausa. Bonzo si presentò nella villa di Page per registrare ed era già piuttosto alticcio, e durante le prove continuò a bere, tanto da non essere più in grado di suonare. Gli altri componenti di band lo portarono in un’altra stanza per lasciarlo dormire. Il mattino dopo lo ritrovarono privo di vita, soffocato dal suo stesso vomito all’età di 32 anni.
Classifiche
23/04/2024
Nel 2008, "Rolling Stone" ha compilato la lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi.
A redigere questa classifica, ormai 15 anni fa, sono state 180 persone: tra queste, diversi musicisti (per esempio Bruce Springsteen, Rod Stewart, Justin Timberlake, George Michael, Keith Richards), giornalisti ed esperti di musica.
Il primo gennaio 2023, tuttavia, "Rolling Stone" ha pubblicato un aggiornamento della classifica che ha rivoluzionato la lista, specialmente per quanto riguarda la Top Ten. Come ci ha tenuto a sottolineare la nota rivista statunitense, questa classifica non prende in considerazione esclusivamente le capacità tecniche e vocali (non è una lista delle migliori voci di tutti i tempi), ma anche l'originalità del timbro vocale, il catalogo discografico, la capacità di scrittura e l'eredità musicale dei cantanti in questione. Ecco le prime 20 posizioni.
Curiosità
21/04/2024
Il mondo della musica è ricco di leggende, presunti segreti, aneddoti e storie poche conosciute: alcuni racconti sono veri, altri totalmente inventati, frutto della fantasia o di qualche ipotesi mai verificata.
Si tratta di leggende metropolitane, per le quali non c'è alcuna fonte certa. Tra le leggende più interessanti, spicca quella relativa ai musicisti e cantanti che, in passato, potrebbero essere morti per poi essere stati sostituiti da un sosia.
I sostenitori di questa teoria citano anche alcune prove derivanti, secondo loro, da differenze estetiche o da tracce subliminali lasciate negli album e nei brani: ecco cinque dei casi più celebri di cantanti presumibilmente morti e sostituiti.